Aaa cercasi produttore del Pompeian Extra Virgin Olive Oil

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Pompeian Extra Virgin Olive Oil: secondo voi un consumatore americano che si trovi ad acquistare una bottiglia di questo olio cosa pensa di mettere nel carrello? Decisamente extravergine italiano. E di quello buono, pure. Pompei, assieme al Colosseo, Piazza San Pietro, gli Uffizi di Firenze, il Chiantishire (in pratica la Toscana) e poco altro, nell’immaginario collettivo degli stranieri è  fra i simboli dell’Italia riconosciuti in tutto il mondo. Sulla confezione di questa «prelibatezza» c’è poi un’altra parola magica: «Imported», importato. Ma da dove? Dall’Italia, naturalmente e da Pompei in particolare.
Ora si dà il caso che, pur occupandomi da anni di olio d’oliva, non abbia mai visto in commercio, nel nostro Paese, l’extravergine Pompeian. Da dove verrà allora? E chi ma sarà a produrlo?
Un ulteriore elemento di confusione è il bollino rosso che compare sull’etichetta  e che recita «Usda quality monitored», in pratica «qualità controllata dall’Usda» che sta per United States Department of Agriculture, l’equivaente de nostro ministero delle Politiche Agricole. Il Web è pieno di immagini dell’olio Pompeian. Basta impostare una ricerca su Google e si ottengono centinaia di risultati, dunque non serve essere dei segugi per scoprirlo. Il caso che ha portato al sequestro nei magazzini Harrods di Londra di un
altrettanto improbabile Tuscan Extra-virgin Olive Oil (foto) non è dunque l’unico né il più clamoroso. Basta fare un giro nei supermercati delle grandi città del Nord America e dei quartieri ricchi delle megalopoli asiatiche, per accorgersi che la patacca made in Italy è la regola. Gli amanti del tarocco Doc, non possono trascurare neppure un vino rosso imperdibile, sempre a marchio Pompeian, «Premium quality», raffigurato nelle immagini promozionali con uno sfondo che richiama proprio gli affreschi delle ville romane a Pompei. Naturalmente di questo aceto io non ho mai visto traccia e neppure mi aspetto di trovarlo dalle nostre parti, in Italia cioé.
Inutile fare lo struzzo e mettere la testa sotto la sabbia: la falsificazione dei prodotti alimentari italiani è divenuta la regola. Naturalmente non soltanto nell’olio d’oliva. Né serve indignarsi perché gli americani scoprono ad un certo punto che gli scaffali dei loro supermercati sono pieni di queste patacche. e s’incazzano. Finora all’industria ha fatto comodo sfruttare questa ondata d’interesse nel mondo per i prodotti #italianimanontroppo. Ora che il trucco è stato scoperto, insistendo ci si può solo far del gran male. Recando un danno incalcolabile all’immagine del nostro Paese e al vero made in Italy.
Se qualcuno fra i lettori ha idea di chi possa essere a produrre i cibi venduti sotto il logo «Pompeian» è pregato di segnalarlo, inviandomi una email.
Grazie.

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