Allo scoperto i lobbisti dell’agroalimentare

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I lobbisti che agiscono sul Ministero dell’Agricoltura  – o almeno quelli che ci provano a farlo – avranno un nome e un volto. Il ministro Mario Catania, uno dei pochi veri tecnici nel governo dei Professori dalla battuta facile, ha deciso di istituire un elenco, un albo, al quale tutti i rappresentanti di interessi forti dovranno registrarsi per «interagire» con il Ministero. A curare l’albo è una speciale «unità per la trasparenza» istituita proprio per tenere traccia di questi rapporti.
L’«Elenco dei portatori di interessi particolari», è questa la definizione ufficiale, sarà pubblico e consultabile da chiunque attraverso il sito internet del dicastero all’indirizzo www.politicheagricole.it.  Ma non sarà una mera lista di nomi e indirizzi. Secondo il decreto anticipato da Catania alla stampa, di ogni lobbista dovranno essere chiaramente indicate alcune informazioni comuni a tutti. Eccole: 1) i dati anagrafici e il domicilio professionale del portatore o dei portatori di interessi particolari e  le eventuali ulteriori attività professionali svolte; 2) i dati identificativi del datore di lavoro oppure, in alternativa, quelli del committente; 3) l’interesse o gli interessi particolari che si intendono rappresentare; 4) le risorse economiche e il personale di cui si dispone per lo svolgimento dell’attività di lobby.
Non c’è nulla di cui scandalizzarsi a identificare quanti, a vario titolo, cercano di influire sulle decisioni della politica. Anzi: il provvedimento di Catania è a dir poco provvidenziale. Da troppo tempo all’ombra dei ministeri si muove un sottobosco di incaricati che provano a far prevalere (in segreto) interessi spesso anche se non sempre confliggenti con quelli della collettività. Meglio sapere chi sono, per conto di chi agiscono e quali sono i loro obiettivi.
Nel corso degli ultimi trent’anni abbondanti trascorsi in diverse redazioni ne ho incontrati parecchi. Ho capito presto quanto possano essere pericolosi e al tempo stesso utilissimi: nel diabolico gioco delle parti che sei costretto a sostenere  con il lobbista, accade spesso che si riesca a capire il perché di alcuni avvenimenti che possono cambiare la vita di tutti noi. L’importante è non lasciarsi mai usare e diffidarne sempre. Dietro a una verità – quella che puoi scoprire attraverso questi personaggi-ombra –  ce n’è quasi sempre almeno un’altra. Spesso inconfessabile. L’importante è esserne consapevoli e non derogare mai a un principio che per un giornalista è vitale: raccontare quel che si scopre fino in fondo.
Qualcuno dei candidati all’iscrizione nell’albo istituito da Catania lo conosco. Ma sono convinto che ci saranno parecchie sorprese. Nomi a parte sarà molto interessante e al contempo utile confrontare i provvedimenti di legge approvati dal Parlamento con gli obiettivi delle lobby interessate, anche se ci sono mille modi per «travestire» da interesse collettivo quello i cui beneficiari sono soprattutto gruppi di imprese o singole categorie produttive. Staremo a vedere.

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