Arriva il via libera del Veneto per il vitellone ai cereali

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La giunta regionale del Veneto, in pratica il governo della Regione, ha approvato il disciplinare di produzione per il «vitellone ai cereali» e il «vitello da latte ai cereali». I disciplinari rappresentano l’insieme delle norme vincolanti che si dà, per esempio, un consorzio di tutela di una Dop (Denominazione d’origine protetta) e sono importantissimi per identificare un prodotto con un territorio, Nel caso della carne, se approvati a livello nazionale, permetterebbero ai consumatori di distinguere facilmente quel certo tipo di carne made in Italy. Magari di andarlo a cercare sui banconi del supermercato dopo aver appreso che esiste.
La scorsa estate ho girato in lungo e in largo il Veneto visitando alcuni allevamenti di bovini cresciuti proprio a cereali. Ne ho pure mangiato la carne e vi assicuro che la differenza con quella che si acquista più spesso, magari proveniente dalla Germania o dalla Francia, è abissale. Questione di gusto ma non solo: nei vitelloni allevati con alimenti naturali si ritrova una morbidezza e al contempo una consistenza della carne sconosciuta nei capi d’importazione. L’idea degli allevatori veneti – impegnati a condividerla con organizzazioni di altre regioni – è di creare un marchio, per esempio «Vitellone ai cereali sigillo italiano» (ne ho già scritto su Etichettopoli il 6 settembre scorso, se siete curiosi ecco il link). Con un meccanismo definito «interprofessione» contano di raccogliere i fondi per finanziare campagne d’informazione con uno scopo preciso: rendere nota e riconoscibile la vera carne italiana di qualità. Solo così c’è la speranza che i consumatori la cerchino in macellerie e supermercati e la acquistino. «Sono anni che stiamo lavorando per dare un immagine, un “nome” alla nostra carne – ha detto il presidente di Unicarve Fabiano Barbisan  – finalmente è stato fatto il primo passo ufficiale per un percorso che dovrebbe segnare una svolta storica per il nostro settore. Le tappe successive non sono facili – ha aggiunto Barbisan – perché i disciplinari devono essere approvati anche dalla Commissione Agricoltura della Regione Veneto. Il segnale però è positivo e questo fa ben sperare anche per il riconoscimento a livello nazionale dal ministero delle Politiche agricole. Confido – ha concluso Barbisan – che il primo bovino etichettato con il marchio della Regione Veneto esca dalle nostre stalle entro settembre 2012 e con il marchio del Ministero entro Natale. Sarebbe veramente un gran bel risultato». Speriamo.
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