Dopo il vino senza uva arriva lo yogurt senza latte. Ma nessuno se ne accorgerà

0
425

A far scattare l’allarme è ancora una volta la Coldiretti. Il sindacato degli agricoltori guidato da Sergio Marini ha scoperto che la Commissione agricoltura della Camera sta per dare parere favorevole a una modifica della legge dell’11 aprile 1974 che proibisce la «ricostituzione del latte in polvere per l’alimentazione umana».
«La nuova norma», fa sapere la Coldiretti, «viene giustificata con la necessità di ridurre i costi di trasporto, poiché la polvere occupa meno spazio del latte fresco, senza considerare tuttavia il forte impatto che ha sulle caratteristiche qualitative del prodotto in vendita. Un danno per i consumatori e per i produttori perché», sostiene la Coldiretti, «si consente di utilizzare polvere di latte a basso prezzo importata da paesi extracomunitari invece del buon latte fresco delle campagne italiane. Un effetto molto probabile se si considera che sono stranieri tre dei primi quattro produttori che coprono il 60 per cento del mercato nazionale dello yogurt».
Ma c’è perfino di peggio. Secondo il solito regolamento europeo i consumatori non avranno alcuna possibilità di distinguere in etichetta il prodotto industriale ottenuto dalla polvere di latte da quello tradizionale.
Sugli allevatori italiani queste ennesima furbata (richiesta dalle grandi industrie del settore) avrà un effetto devastante. Visto che occorre un chilo e 200 grammi di latte fresco per fare un kg di yogurt l’utilizzo della polvere di latte farà scomparire ogni anno dal mercato 360 milioni di chili di latte italiano. Secondo voi cosa potrà accadere alla quotazione del latte alla stalla? Non occorre essere degli economisti per prevedere un nuovo crollo dei prezzi. Così la grande industria lattiero casearia europea avrà ottenuto due effetti: risparmiare sui costi di produzione e assestare un nuovo colpo alla zootecnia italiana.
Speriamo che i parlamentari ci pensino prima di modificare la legge del ’74.
Dimenticavo: visto che oggi sono ricominciate le scuole, al primo che sostiene che l’Europa fa le leggi nell’interesse dei consumatori andrà un bel cappello con le orecchie da asino. 

Print Friendly, PDF & Email

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here