Etichettopoli compie tre anni. Grazie ai lettori (e non solo)

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Il 9 gennaio Etichettopoli compie tre anni. Scrissi il primo post per annunciare che di lì a poco il Ddl sull’etichettatura d’origine obbligatoria sarebbe diventato legge. Intuivo che la partita, anziché chiudersi con un risultato favorevole al made in Italy si sarebbe aperta soltanto allora. Non sbagliavo anche se non ero, consapevole – lo confesso – delle forze messe in campo dalle grandi lobby dell’industria. Non sapevo che gli avversari delle etichette trasparenti erano anche «dentro le mura» e che la battaglia per ottenere quel minimo di chiarezza sui prodotti italiani o presunti tali  sarebbe assomigliata sempre di più a una guerra civile.
Non sapevo neppure che la Commissione europea aveva bocciato le ultime tre leggi sul made in Italy in base a una pronuncia (nel gergo dell’euroburocrazia parere circostanziato) che era stata secretata e non era accessibile neppure ai giornalisti. Né avevo idea che i campioni dell’industria «made in Italy ma non troppo» si sarebbero appellati proprio alle regole europee per eludere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime che utilizzano. Ci ho messo tre anni ma ho compreso quale sia la posta in gioco e quali le regole e i trucchi a cui fanno ricorso molti fra i giocatori.
Dopo il periodo di rodaggio ho deciso di cambiare il blog. Dalla forma classica, in pratica un diario che elenca notizie e riflessioni in ordine rigorosamente cronologico, ho articolato Etichettopoli in diverse sezioni: Prima Pagina, Poteri, Fatti, Garage (le prove comparative sulle etichette dei prodotti), Mercato, Mondo, Società e via dicendo. In questo modo penso di offrire ai lettori una panoramica più ampia e di agevolare la lettura. Vedremo.
Ora i ringraziamenti. Innanzitutto a Adele Zolea, illustratrice e web designer che mi ha accompagnato mentre muovevo i primi passi da blogger. Poi a Fabrizio Castelli, vero guru del web e grande esperto della piattaforma Blogspot e dell’universo di Google, decisivo nella fase di migrazione alla nuova impostazione grafica e di contenuti. Ma soprattutto alla mia famiglia, a mia moglie Monica e ai miei figli Alessandra e Riccardo che hanno sopportato pazientemente le mie assenze, necessarie ad alimentare il blog.
Infine grazie alle migliaia di lettori che mensilmente frequentano queste pagine e agli amici -Giovanni, Monica, Elisabetta, Paolo e Marco – che con i loro consigli mi hanno permesso di capire tante cose sul mondo delle etichette e di quanto sta loro dietro.

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