Finte mozzarelle italiane prodotte in Emilia con latte francese, belga e lussemburghese

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Una confezione di mozzarella Italiamo
Operazione storica del Corpo forestale dello Stato che ieri, giovedì 22 settembre, ha intercettato 465.800 chilogrammi di latte per la produzione di mozzarelle a marchio italiano ma provenienti però da Francia, Belgio e Lussemburgo. Sequestrate anche 30mila confezioni di mozzarella.  Quattordici gli indagati fra proprietari e manager dei 18 caseifici perquisiti.
«L’indagine è partita da un’ordinaria attività di controllo per la prevenzione delle frodi agroalimentari di latticini a marchio italiano nel Comune di Savignano sul Rubicone in provincia di Forlì-Cesena», fanno sapere dal comando generale di Roma della Forestale. Nel corso di questo controllo sono state individuate parecchie confezioni di mozzarella «che sull’etichetta riportavano numerosi “claim” tali da richiamare un prodotto Italiano: uno scudetto con i colori della nostra bandiera, i colori del tricolore ottenuti con l’accostamento di pomodoro (rosso), mozzarella (bianca) e basilico (verde)». Sull’etichetta di questi formaggi comparivano le scritte  “Dall’Italia” e “origine Italia”.
La marca della mozzarella è tutta un programma: “Italiamo”(non Italiano) con un’assonanza tale da trarre in inganno i consumatori. Un clamoroso caso di «italian sounding».
Da quel che ricordo è la prima operazione di questa portata, nel nostro Paese che consente di ricostruire l’origine di un finto prodotto Made in Italiy. «Di recente il Parlamento», si legge in una nota diffusa dalla Forestale, «ha approvato la legge 3 febbraio 201 su etichettatura e  qualità dei prodotti agroalimentari con l’obiettivo di preservare la qualità del cibo attraverso la conoscenza effettiva dell’origine dei prodotti e delle materie prime utilizzate, dichiarate e inserite in etichetta». 
Purtroppo, in assenza dei decreti attuativi – secondo la nuova legge dovrebbero essere concertati da un tavolo di filiera – non è ancora obbligatorio dichiarare sulla confezione l’origine delle materie prime. L’ex ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan ne aveva convocati due, uno sulla filiera suinicola e l’altro sul lattiero-caseario. Probabilmente troppo impegnato a trovare una exit strategy da quello che lui stesso aveva definito con una nota di disprezzo «il ministero delle mozzarelle», si è dimenticato di seguire i lavori. Che, manco a dirlo, si sono arenati. Il suo successore Francesco Saverio Romano ne ha solo parlato. Così molti dei formaggi che troviamo in commercio, pur prodotti con latte non italiano, possono farla franca, visto che per ora nessuna legge obbliga i caseifici a scrivere l’origine della materia prima impiegata. Secondo la Coldiretti la metà delle mozzarelle in commercio è ottenuta da latte straniero o addirittura da cagliate congelate importate dall’estero. E buona notte Made in Italy.
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2 COMMENTS

  1. Semplice: perché il Corpo forestale non ha diffuso alcuna informazione al riguardo. Nel frattempo ha ritirato tutte le confezioni in commercio.
    Il “brand” della mozzarella, poi, era di pura fantasia: «Italiamo».

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