I furbi del finto olio extravergine rischiano grosso: gli assaggiatori li scopriranno

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Nel Decreto Sviluppo, appena approvato dal Senato c’è un po’ di tutto, incluse alcune norme a difesa dei prodotti a Denominazione d’origine protetta (Dop), Indicazione geografica protetta (Igp) e Specialità tradizionale garantita (Stg). In particolare l’articolo 59 Bis (come tutti i decreti omnibus i commi si sprecano) prevede l’introduzione di un metodo di etichettatura anticontraffazione con un sistema di sicurezza. Una tecnologia sviluppata dalla Zecca dello Stato che ho visto al Vinitaly 2011. Sicuramente una buona notizia. Mi dispiace registrare il commento di Confagricoltura, che in una nota diffusa attraverso il proprio portale web scrive: «E’ opportuno migliorare i dispositivi di sicurezza ed i controlli ma non si possono aggravare le imprese di nuovi costi e burocrazia aggiuntiva». Sarà… Ma vista l’incidenza del falso made in Italy con sequestri quasi giornalieri da parte dei Carabinieri e della Forestale, il danno alle nostre filiere produttive è immensamente maggiore rispetto ai costi dell’etichettatura di sicurezza. 
Sempre nel provvedimento presentato dal ministro Corrado Passera  e precisamente all’articolo 43 (ecco il link per consultare il documento approvato venerdì 3 agosto dal  Senato) sono state opportunamente inserite norme più stringenti sulla verifica e sui controlli per gli oli extravergini d’oliva. In sostanza ora i corpi di Polizia potranno disporre controlli di laboratorio per accertare la concentrazione di metil esteri ed etil esteri degli acidi grassi. Oltre una certa soglia, 30 milligrammi per chilo, c’è il ragionevole sospetto che si tratti di oli di dubbia provenienza, manipolati o addirittura deodorati. I furbacchioni che acquistano miscele scadentissime in Nord Africa, le sdoganano in un Paese della Ue e le etichettano come «comunitarie» sono avvertiti: molto facilmente verranno scoperti.
I tribunali, poi, potranno valersi di assaggiatori professionisti per fare un’ulteriore verifica sugli oli extravergini oltre ai test di laboratorio. Vale la pena di ricordare che una partita di finto olio italiano – erano alcune migliaia di ettolitri – è stata scoperta proprio dai palati fini cui si sono rivolti  i Carabinieri del Nucleo antifrodi. Mi parlò della vicenda il capitano Marco Uguzzoni: evidentemente quell’episodio è stato tenuto nella giusta considerazione anche dai legislatori.
Con le novità introdotte il mercato del cibo non diventerà di colpo più trasparente in tutte le merceologie. I furbi dell’olio, però, avranno vita più difficile. Non escludo per i prossimi mesi sequestri clamorosi.

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