Il made in Italy prigioniero del paradosso di Asimov

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Il made in Italy è prigioniero di un meccanismo diabolico, non saprei dire fino a che punto casuale, che lo condanna a recitare una parte scritta a suo danno. Per spiegarmi ricorrerò a uno dei paradossi logici più famosi, inventati da un gigante della fantascienza, Isaac Asimov. Fu lui, narratore e  divulgatore scientifico senza eguali, a inventare le tre leggi della robotica. Eccole:

Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno. Seconda Legge. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.Terza Legge. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima Legge e la Seconda Legge.

In realtà esisteva anche una Legge 0, introdotta dallo scrittore russo naturalizzato americano negli ultimi romanzi:
Legge 0.

Un robot non può recare danno all’umanità, né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, l’umanità riceva danno.

Grazie al combinato disposto di quest’ultima regola assieme alla Prima Legge, se un  automa, per salvare il genere umano, si trovava costretto a nuocere a un singolo individuo, entrava in crisi. E seppure riusciva a decidere, violando la Legge 1, finiva poi per disattivarsi.
Al made in Italy accade più o meno la stessa cosa. Da un lato l’industria rivendica il diritto di poter etichettare col tricolore, sotto la scritta «Made in Italy», prodotti che di italiano hanno poco o nulla. Non certo le materie prime. Contemporaneamente, però, l’Europa ci vieta di classificare un prodotto come 100% italiano, in maniera da distinguerlo da quelli «oriundi». Secondo la Corte di Giustizia Ue, infatti, questo rappresenterebbe un ostacolo alla libera circolazione dei beni (leggasi: tarocchi) nell’Unione. Così, stretti tra i finti prodotti italiani e i divieti europei. i campioni di italianità, sono condannati a rimanere in una specie di limbo da cui non riescono a uscire. E qualora cerchino di farlo ci pensa Bruxelles a «disattivarli». Magari minacciando una bella procedura d’infrazione. Come è accaduto con l’ultima legge sulla difesa del made in Italy, approvata dall’Italia all’inizio del 2011 e congelata dalla Commissione poche settimane dopo.
Forse neppure la fervida immaginazione di Asimov avrebbe potuto produrre un meccanismo così diabolico.

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