Il Parlamento europeo ci riprova con l’etichetta obbligatoria

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Domani si svolge un nuovo round al Parlamento europeo sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari. In aula, a Strasburgo, vanno in votazione gli emendamenti alla proposta di regolamento uscita dall’ultimo Consiglio della Ue, l’organismo formato dai capi di governo e dai ministri dei Ventisette. Il passaggio chiave è quello contenuto nell’emendamento all’articolo 34 che la relatrice Renate Sommer porterà in aula domani assieme agli altri. Ecco il testo:

(34) Le disposizioni obbligatorie relative all’origine sono state elaborate sulla base di approcci verticali ad esempio per il miele, la frutta e gli ortaggi, il pesce, le carni bovine e i prodotti a base di carni bovine e l’olio d’oliva. Occorre esaminare la possibilità di estendere ad altri prodotti alimentari l’etichettatura di origine obbligatoria. Pertanto, nella prospettiva della tutela del consumatore, le disposizioni relative all’origine devono essere obbligatorie per i seguenti prodotti alimentari: tipi di carni diverse dalle carni delle specie bovina, suina, ovina, caprina e dalle carni di volatili; il latte; il latte usato quale ingrediente di prodotti lattiero-caseari; le carni usate quali ingrediente; gli alimenti non trasformati; i prodotti a base di un unico ingrediente; gli ingredienti che rappresentano più del 50% di un alimento. Poiché il latte è uno dei prodotti per i quali un’indicazione di origine è ritenuta di particolare interesse, la relazione della Commissione su tale prodotto dovrebbe essere resa disponibile al più presto. Sulla scorta delle conclusioni di tali relazioni, la Commissione può presentare proposte di modifica delle disposizioni pertinenti dell’Unione o, ove opportuno, adottare nuove iniziative per settori.

 Prendendo alla lettera il testo in questa formulazione dovrebbero essere soggetti ad etichettatura quasi tutti gli alimenti che finiscono in tavola. Esattamente quel che non vuole l’industria di trasformazione. Immaginate un prosciutto crudo che rechi sulla confezione la scritta: «Prodotto con coscia di suino della Danimarca»?
Facile prevedere che domani la direttiva emendata passi con una buona maggioranza al Parlamento. Salvo poi essere nuovamente riscritta dal Consiglio. Speriamo che qualcosa (o qualcuno) interrompa questa spirale perversa. Vedremo.

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