In arrivo l’invasione di pomodori, zucchine e arance dal Nord Africa

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Pomodori, zucchine, cetrioli, arance, aglio e fragole. Tutti rigorosamente made in Marocco. Se il Parlamento europea darà in via libera all’accordo proposto dal Consiglio Ue (composto dai capi di Stato e di governo dei Ventisette) i nostri mercati saranno invasi da frutta e verdura a bassissimo costo proveniente dal Nord Africa. Facile immaginare cosa potrebbe accadere alle nostre coltivazioni: finirebbero fuori mercato, espulse da una concorrenza – quella marocchina – che fa leva sul bassissimo costo della manodopera e sull’assenza di controlli sulle colture quanto all’impiego di pesticidi e anticrittogamici.
La votazione al Parlamento di Strasburgo è prevista per giovedì 16 febbraio in seduta plenaria. Dunque dopodomani all’agricoltura italiana potrebbe arrivare un siluro capace di metterla definitivamente in ginocchio. Ma c’è di più: l’eventuale via libera alle importazioni dal Marocco aprirebbe la porta alle produzioni di tutto il Maghreb. Con il gioco delle triangolazioni frutta e verdura provenienti anche da Algeria, Marocco, Tunisia, Libia ed Egitto, avrebbero una porta spalancata sui mercati europei.
La Commissione agricoltura dell’Europarlamento, guidata da Paolo Decastro, ha già detto un no irrevocabile all’accordo di libero scambio col Marocco. Quindi ci sono i presupposti perché Strasburgo bocci la proposta del Consiglio Ue. Ma l’insistenza nel portare il provvedimento comunque in votazione ha fatto scattare il segnale d’allarme. Ad essere danneggiati dall’invasione dell’ortofrutta nordafricana sarebbero soprattutto Spagna e Italia, due dei Paesi  – Grecia a parte – che sono più sotto schiaffo in Europa per la crisi dei debiti sovrani. La partita si decide dopodomani.

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