La Merkel chiede nuovi trattati punitivi. Ma solo per i Paesi in crisi

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Da Berlino torna a spirare un vento gelido per l’Italia. La cancelliera tedesca Angela  Merkel si appresta a formalizzare al Consiglio della Ue che si terrà a dicembre, una richiesta destinata a togliere quel po’ di autonomia che rimane ai soci mediterranei dell’Unione. Una «massiccia» riforma dei trattati  europei che attribuisca poteri straordinari alla Commissione in materia di economia e finanza. Pubblica naturalmente. Secondo fonti del governo di Berlino, riferisce il settimanale tedesco Der Spiegel, Bruxelles dovrebbe avere il potere di firmare con  ogni singolo Paese membro della Ue un «trattato per migliorare la competitività, gli investimenti e la disciplina di   bilancio». In pratica, quest è il succo della questione, gli Stati in crisi, come l’Italia, potrebbero vedersi imporre da un trattato, la riforma del lavoro, quella vera, con l’abolizione dell’articolo 18 e i licenziamenti all’americana, la possibilità di intervenire sugli organici della pubblica amministrazione, tagliandoli, e soprattutto una disciplina di bilancio che ci vincoli all’abbattimento del debito, non solo del deficit.
Der Spiegel scrive che la Merkel avrebbe annunciato il programma giovedì scorso al presidente  del Consiglio Ue  Hermann Van Rompuy e la richiesta potrebbe entrare nell’ordine del giorno della riunione di dicembre. Evidentemente la cancelliera vuole approfittare del momento di grande debolezza dell’Italia per dare il colpo di grazia al nostro manifatturiero e schiacciare le rivendicazioni della filiera agroalimentare sulla tutela del made in Italy.

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