Le accuse del New York Times trovano conferma: scoperto extravergine con olio di semi

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Alla fine ci hanno pensato i Carabinieri a trovare la pistola fumante: i Nac (Nuclei antifrodi dell’Arma) hanno lanciato una campagna di controlli a tappeto dall’inizio dell’anno con risultati sorprendenti: 17mila chilogrammi di prodotti irregolari e ben 200mila etichette sequestrate. Oltre a Dop e Doc falsificate, ci sono pure dei casi di extravergine d’oliva miscelato a volgarissimo olio di semi, tonno commercializzato come nazionale, lavorato fresco e conservato in olio extravergine risultato invece importato, congelato e conservato in olio raffinato. Le aziende controllate dai Carabinieri a partire da gennaio sono in tutto 87, ma il campionario di imbrogli è vastissimo.
Segnalo ai professionisti dell’indignazione a comando che dunque c’è l’ennesima prova che il New York Times aveva ragione quando ci ha messi alla berlina con le vignette su «suicidio dell’extravergine». Il falso made in Italy non è fatto soltanto di Parmesan, Combozola o Valpolicella in polvere: è pure quello che ci confezioniamo in casa. Evitiamo per lo meno di fare gli offesi con chi (parlo dei giornalisti americani) ha denunciato il fenomeno.
E  proprio mentre i Nac annunciavano l’ondata di sequestri su cibi adulterati o contraffatti, il quotidiano inglese The Guardian ha pubblicato una inchiesta molto documentata sul Fake food, il falso cibo, scoprendo una galassia di alimenti contraffatti  che rappresenta in taluni settori dell’alimentare di sua Maestà, un terzo del totale. Il tarocco non ha confini.

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