Le escort sbarcano su Linkedin. Con l’etichetta taroccata

0
4192

Le escort sbarcano su Linkedin. Sì, il social network più professionale e serio al mondo è stato infiltrato dalle escort. Roba da non credere…
Già, vi chiederete ora, ma che c’entrano le escort con Etichettopoli? Semplice: per potersi registrare sono state obbligate, come tutti gli utenti della community meno incline alle frivolezze che ci sia, a compilare i campi principali del loro profilo. In pratica hanno taroccato le etichette previste per la registrazione. E hanno trasformato un curriculum in un’inserzione. Mi sono imbattuto in una di loro per caso. Mi è apparsa fra i contatti a cui potrei essere interessato! Proprio così! Il database di Linkedin che segue una logica imperscrutabile, deve aver associato la dichiarazione della signorina Sonia Carta, registratasi come “esperta di beni di consumo”, alle mie ricerche con parole chiave simili. Almeno spero che sia così…
A quel punto la curiosità del giornalista ha avuto il sopravvento. Allora non sono solo le stanze un tempo austere di Palazzo Grazioli, a ospitare le professioniste del piacere! Non è solo il premier a spalancare loro le porte delle proprie residenze! Non che questo assolva Berlusconi: chi è aduso a certe frequentazioni non può certo dolersi dello sputtanamento che talvolta ne consegue.
Qui però non ci sono di mezzo intercettazioni né spiate dal buco della serratura. Queste “esperte di beni di consumo” sono in bella mostra, visibili a tutti, su Linkedin.
Così, dopo Sonia, mi imbatto in Giulia Baccini che si dichiara senza giri di parole “modella-escort”. Evviva la sincerità! Poi è la volta di Arianne Bernardi, “escort girl presso Self Employed”. E ancora: Linda Green, londinese, che si offre per una chat erotica, Martina Bella, chiaramente un nome d’arte che scrive sul profilo: “escort alto-standing imprenditore” e dice di operare in Sardegna.
A questo punto, complice il sonno ma soprattutto una certa ripetitività delle offerte che mi trovo a scorrere, chiudo la sessione di Eros-Linkedin. Devo fare due precisazioni. La prima: per accedere a questi curriculum occorre essere utenti registrati del social network. Di Linkedin. La seconda: a scanso di equivoci ho salvato le “schermate” di cui parlo nel post. Come faccio sempre quando si tratta di fotografare una realtà intrinsecamente fluida e mai uguale a sé stessa come Internet.
Infine una riflessione social-tecnologica: se è così facile per le escort colonizzare una rete professionale senza che accada nulla, vuol dire che niente è più sicuro. L’aspetto tragicomico della vicenda è che negli elenchi che il server ti propone di volta in volta (spiegando: le persone che hanno visualizzato questo profilo hanno visualizzato anche…) compaiono pure profili di signore e signorine normali: reponsabili delle pubbliche relazioni, cape del marketing o delle vendite di multinazionali. Evidentemente la scaltrezza umana è superiore a qualunque sistema di sicurezza frutto dell’intelligenza artificiale.

Print Friendly, PDF & Email

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here