L’Europa congela le bistecche clonate. Ma scalda la padella per cuocerle

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L’argomento è di quelli che fanno venire il voltastomaco solo a pensarci, ma ne parlo perché ho avuto una nuova notizia sulle mucche clonate, con relative bistecche. Mentre i cinesi fanno sapere di essere in grado di mettere sul mercato prima del previsto il latte umano prodotto da mucche-mamme geneticamente modificate, la Lega Nord ha presentato ieri al Senato una mozione che impegna l’Italia a vietare esplicitamenmte la commercializzazione di carne ottenuta da bestie frutto dell’ingegneria genetica. I tre firmatari della mozione, i senatori Gianpaolo Vallardi, Enrico Montani e Luciano Cagnin chiedono pure che il governo faccia pressioni sull’Unione europea per vietare in tutti i ventisette Paesi la vendita delle bistecche transgeniche. Nel documento i tre esponenti del Carroccio rivolgono poi una richiesta al nostro governo: accelerare le procedure per approvare i decreti su tracciabilità e etichetta obbligatoria nelle principali filiere agroalimentari. Lo prevede la legge approvata il 18 gennaio. E in effetti già a febbraio qualcosa si mosse: era ancora ministro Galan quando si aprirono i due tavoli sul lattiero-caseario e sulla suinicoltura. Poi si è fermato tutto. Vedremo.
Ma proprio mentre da noi la macchina per la difesa del Made in Italy prova a rimettersi in moto, da Bruxelles arrivano notizie difficili da decifrare. I due commissari europei John Dalli (Salute) e Dacian Ciolos (Agricoltura) – già sempre loro – hanno comunicato che stralceranno la proposta di liberalizzare le bistecche clonate dal progetto di legge sul “novel food”. Aspettate però a gioire: la Commissione ripresenterà la norma all’interno di un nuovo provvedimento scritto su misura. Visto che non c’era verso di ottenere il disco verde dal Parlamento di Strasburgo i due hanno deciso di aprire una nuova pratica. E siccome finora non ne hanno mai sbagliata una, fra i nostri parlamentari europei sono in molti a pensare che abbiano un asso da calare al momento giusto per strappare un via libera a sorpresa.
Commissione e Consiglio della Ue hanno appena incassato uno schiaffone dall’Europarlamento dove è passata la richiesta per la tracciabilità su moltissimi alimenti. Difficile che prendano due cazzotti di fila senza reagire. Quindi deve esserci davvero un piano B.

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