L’Europa pronta al via libera per magliette e merendine geneticamente modificate

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Non se n’è accorto nessuno, ma l’Europa sta autorizzando la vendita di prodotti ottenuti con cereali Ogm, ricavati cioè da organismi geneticamente modificati. Lo scorso 17 marzo si è tenuta a Bruxelles la 3.077ª sessione del Consiglio Agricoltura e pesca, presenti tutti i ministri dei 27 incluso il nostro Giancarlo Galan (passato ora ai Beni Culturali) e gli immancabili commissari Ue Dacian Ciolos (Salute) e John Dalli (Agricoltura).
Fitto l’ordine del giorno: si è parlato della nuova Pac (la Politica agricola comune), del mercato lattiero-caseario, di negoziati col Mercosur. E di autorizzazione per i prodotti derivati da tre varietà di vegetali Ogm: un cotone geneticamente modificato della Bayer (sigla GHB614) e due varietà di granturco, una Monsanto e l’altra Pioneer e Dow. Siccome il Consiglio Ue non ha raggiunto la maggioranza richiesta per dare il via libera immediato alle tre richieste, «la Commissione è ora autorizzata», si legge nel documento finale, «a portare a termine il processo decisionale su tutte le proposte». Insomma sarà l’Eurogoverno a dire il sì finale. E sull’esito della decisione non ci possono essere dubbi: Bruxelles non ha mai fatto mistero sul proprio orientamento favorevole agli Ogm, perfino sulla carne clonata. E’ di questa settimana la dichiarazione del commissario Dalli: «Mangerei volentieri la carne della pecora Dolly».
Di etichettare i prodotti contenenti cotone e mais Ogm così da poterne risalire all’origine non se ne parla neppure nel documento del Consiglio. Ci mancherebbe: perché rendere trasparente al consumatore l’origine di questi prodotti? Vista l’opposizione sistematica di Bruxelles alla tracciabilità il problema non si pone e non si porrà neppure in futuro. Prepariamoci a indossare camicie, magliette o pantaloni transgenici e a mangiare merendine e biscotti Ogm. Rigorosamente senza saperlo.
In settimana, fra l’altro, la Corte di Giustizia Ue ha dichiarato illegale la sospensione della semina di mais Ogm decisa nel 2008 dalla Francia. Il ricorso al tribunale europeo era stato presentato dalla Monsanto, uno dei colossi mondiali del settore.

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