Salta dopo un’estenuante trattativa l’accordo fra Commissione Ue ed Europrlamento sulle carni clonate. A dire l’ultimo no è stato veramente il Consiglio che non ha accettato la proposta avanzata dall’assiste di Strasburgo: mettiamo in commercio le carni dei discendenti della pecora Dolly (e di tutti i bovini ottenuti con l’ingegneria genetica) a condizione però di indicarne chiaramente l’origine sull’etichetta. In verità i Consiglio era anche disponibile ad accettare la tracciabilità di alcuni tipi di carni clonate fresche, ma aveva chiesto in cambio al Parlamento di rinunciare al proprio diritto di mettere il veto su altri cibi aggiunti in futuro alla lista del “novel food”.
Il parere cui fa riferimento il commissario maltese è quello dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ma di fronte alla posizione dell’unico organo elettivo, l’Europarlamento, tutto il resto passa in secondo piano. Posso però rivolgere un appello in favore di Dalli: chi avesse nel proprio allevamento un bovino clonato è pregato di farlo pervenire, possibilmente debitamente macellato e refrigerato, al commissario Dalli. L’indirizzo non lo conosco ma si può sempre chiederlo al diretto interessato scrivendogli una email alla sua casella ufficiale: cab-dalli-webpage@ec.europa.eu.