L’Expo è una finestra sugli anni Ottanta. Fatevene una ragione e prendete atto dei numeri

0
739
ingresso-visitatori-expo-porta-triulza

L’Expo si ama o si odia. Come tutti i grandi eventi divide. Da un lato gli expoentusiasti, dall’altra gli exposcettici. Questo è comprensibile. Ed è altrettanto logico che a una parte della critica non vada proprio giù un avvenimento che pare uscito dagli anni Ottanta, vissuto dalla maggior parte dei visitatori con un atteggiamento squisitamente edonistico. Di soddisfacimento dei sensi. Giovani, anziani, casalinghe, imprenditori pensionati, studenti: nella stragrande maggioranza dei casi sbarcano all’esposizione universale  con un intento ben preciso. Divertirsi. Assaggiare i mille gusti che i ristoranti dei padiglioni offrono. Perdersi nella fiumana di persone che percorrono ogni giorno il Decumano, il vialone pedonale che attraversa da est a ovest il sito espositivo.

corazzata4Un giorno di serenità e spensieratezza, lontano dai mille crucci della vita quotidiana. Ed è per questo che convegni e tavole rotonde dedicati ai temi impegnati vanno regolarmente deserti. I frequentatori dell’Expo non hanno intenzione di triturarsi le gonadi assistendo alla proiezione della Corazzata Potemkin di turno. È l’ultima cosa che passa loro per la mente. Può non piacere, può dare fastidio, sicuramente non è politically correct. Ma è così.

E non ha senso l’opera di distruzione sistematica che mettono in atto alcuni giornaloni, preoccupati che la gente possa mobilitarsi in massa per qualcosa che non sia il concerto del Primo maggio. Sul web continuano a circolare giudizi totalmente infondati sull’affluenza al sito espositivo, basati soprattutto sulla disinformazione e sull’ignoranza (intesa come non conoscenza) dei dati ufficiali. Dati dei quali si arriva a negare l’esistenza. Sono stato coinvolto in prima persona in discussioni sui social che partono proprio da un assunto apodittico: l’Expo è un flop. E allora proviamo a guardare dentro alle cifre di questo presunto flop.

visitatori.expo.maggio-giugnoInnanzitutto i numeri ufficiali ci sono, eccome! Ai primi di ogni mese l’Expo fa il bilancio delle quattro settimane precedenti. L’ultimo comunicato (ecco il link) è chiarissimo. Al 30 di giugno erano stati venduti 15,6 milioni di biglietti coperti da contratti di vendita garantiti, dei quali 8 milioni e 450mila già emessi. Gli ingressi ai tornelli sono stati 6 milioni e 100mila, il 15% dei quali con il biglietto ridotto di 5 euro per l’accesso serale.

Tutto questo può anche non piacere o provocare fastidio in chi è avvezzo a falsificare regolarmente la realtà per piegarla ai propri desiderata. Ma è bene che questi soloni del «politicamente corretto» ne prendano atto quanto prima. Più si inoltrano nel racconto dell’Expo-flop-che-non-c’è più la brutta figura cui vanno incontro diventerà conclamata.

 

Print Friendly, PDF & Email

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here