L’olio extravergine italiano non può costare meno di 6 euro al litro

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Una bottiglia da litro di vero olio extravergine italiano non può costare al bancone del supermercato meno di 6 euro. A fare i conti è stato il consorzio Unaprol. Naturalmente gli extravergine Dop, in particolare quelli provenienti da zone di coltivazione degli ulivi con caratteristiche particolari, si possono pagare molto di più.
Gli esperti del consorzio guidato da Massimo Gargano hanno messo in fila le voci che contribuiscono a formare il costo finale. E quindi anche il prezzo. Innanzitutto il costo all’origine: in Puglia e in paricolare a Bari, piazza dove è stata svolta la simulazione, al frantoio l’olio si paga in media 3,50 euro al chilo. Si tratta, chiariscono i curatori della rilevazione, di un buon extravergine già lavorato e pronto per la vendita al dettaglio.
Al costo della materia prima si devono aggiungere poi i costi di confezionamento per bottiglia, etichetta ed etichettatura, imballaggio e trasporto: 0,74 euro in tutto. Bisogna aggiungere poi i costi di commercializzazione composti da spese di marketing, grafica, annunci sul punto vendita, messaggi pubblicitari per il consumatore e la rete di vendita che nel complesso pesano per altri 0,76 euro. Poi è la volta del ricarico del punto vendita: 0,62 euro.
Sommando tutte le voci si arriva a un costo complessivo di 5,62 euro. Sommando l’Iva al 4% la cifra sale quasi a 6 euro. «E questi – rileva l’Unaprol – rappresentano solo i costi fissi, senza margini di profitto o di extra profitto, che un’azienda deve sostenere per presentare sul mercato il proprio prodotto. E’ facile immaginare che il prezzo al consumo sia leggermente superiore, dovendo aggiungere ai 6 euro gli utili aziendali».
Il consiglio è uno solo: occhio all’etichetta. Non è detto che un extravergine con un nome italiano lo sia davvero. Anzi: fra gli oli commerciali a basso prezzo è vero esattamente il contrario. Il calcolo dell’Unaprol conferma quel che ho scoperto con la prova etichetta  (Etichette reticenti: l’olio extravergine d’oliva) che ho pubblicato il 25 gennaio scorso. Pochi giorni dopo aver aperto il blog.

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