L’Unione europea si prepara a servirci la carne bombata in arrivo dall’America

0
1002

È in arrivo l’invasione della carne di «alta qualità» (ma imbottita di ormoni e Ogm) proveniente da  dagli Usa e dal Mercosur, vale a dire da Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Venezuela. Ad accendere le spie rosse d’allarme, nell’indifferenza generale della politica, sono state le quattro più importanti associazioni di allevatori europei, in rappresentanza di altrettanti Paesi: la spagnola Asoprovac, la francese Federation Nationale Bovine, l’irlandese Irish Farmers Association, assieme al nostro Consorzio l’Italia Zootecnica. Al termine di un vertice che si è svolto a Madrid hanno diffuso una nota durissima, accusando le autorità europee di spianare la strada alle importazioni massicce di carni da paesi terzi che non sono in grado di assicurare i requisiti minimi di sicurezza. I bovini a cui Bruxelles si appresta a spalancare le porte (e pure le finestre) vengono sottoposti a trattamenti con promotori di crescita e ractopamina, uno steroide in grado di accelerare l’aumento di peso ma ritenuto pericoloso per l’uomo. Lo scorso anno sia la Russia sia la Cina hanno chiuso le frontiere all’import di carne da quei Paesi che ne consentono l’utilizzo come additivo ai mangimi da allevamento. 
Dagli Stati Uniti, invece, arriverà carne di bovini allevati con soia e mais transgenici, senza che questo rimbalzi in alcun modo in etichetta. Anzi: in base al trattato che la Commissione europea si appresta a firmare con i Paesi americani, il manzo e il vitello in arrivo da Oltreoceano potrebbe fregiarsi della definizione «carne di alta qualità» (ecco la documentazione ufficiale), in virtù proprio di una deroga concessa dall’Europa. Si creerebbe così una situazione paradossale: i nostri allevatori, che non utilizzano ormoni della crescita, acceleratori ponderali, Ogm e altre schifezze del genere, non possono nemmeno lontanamente accennare all’elevata qualità del loro prodotto, gli americani sì. Proprio nel momento  in cui l’Eurogoverno preme per abolire l’etichettatura facoltativa delle carni, quella che rende tracciabile e più trasparente l’alimento rosso. «Così si spiega l’interesse della Commissione ad eliminare l’etichettatura facoltativa delle carni bovine, inclusa nel regolamento  comunitario 1760/2000», spiega Giuliano Marchesin, direttore del Consorzio l’Italia Zootecnica. Sulla nostra carne in vendita in negozi e supermercati non sarà più possibile aggiungere nulla se non il luogo d’origine del capo, quello dove è cresciuto e il macello. Gli americani, invece, potranno lavorare di fantasia e propinarci carne presentata come la migliore al mondo.

Sotto accusa, in particolare, la tristemente famosa Dg Sanco, la direzione generale Salute e tutela consumatori della Ue che secondo le associazioni degli allevatori europei sarebbe venuta meno «al suo ruolo di garante della sanità pubblica».
I trattato che Bruxelles sta negoziando con Usa e Mercosur prevede anche l’azzeramento da parte europea di tutte le tariffe doganali: senza dazi le importazioni dalle Americhe provocheranno un ribasso generalizzato dei prezzi, insostenibile per i nostri allevatori che già oggi rischiano di vendere in perdita. La prospettiva sarebbe una sola: chiudere le stalle.
Print Friendly, PDF & Email

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here