Macellai pagati 3 euro l’ora, con il «dumping sociale» la Germania ci fa concorrenza sleale

2
1082

Una  piccola Cina nel cuore del Vecchio Continente. Oltre 7 milioni di lavoratori sottopagati producono per la Merkel cibi e manufatti destinati a sbancare il mercato europeo. Dopo la Francia è il Belgio a chiedere l’intervento della Ue: l’industria delle carni locale rischia di sparire.
La Germania non sarà un Paese di poveri, come puntualizza Limes, ma il fenomeno dei «mini job» rischia di far saltare quel che rimane del manifatturiero nella vecchia Europa. Circa 400 euro netti al mese, con una paga oraria che può arrivare anche a 3 euro l’ora: l’esercito dei mini-lavoratori (mini solo per la paga, non per l’orario) consente alla Germania di invadere il resto del continente con prodotti offerti a prezzi molto più bassi rispetto a quelli praticati dai partner comunitari. A far esplodere la grana è stato, guardacaso, proprio il Belgio, Paese che nella capitale Bruxelles ospita l’eurogoverno. I ministri belgi del Lavoro e dell’Economia hanno scritto alla Commissione Ue, denunciando un caso di «dumping sociale». La protesta nel Paese governato dal primo ministro Elio Di Rupo è partita dai macelli locali che pagano ai dipendenti un salario di 12 o 13 euro l’ora. In Germania i macellai romeni e bulgari che rappresentano la maggior parte  della manodopera nell’industria delle carni prendono da 3 a 5 euro l’ora. La richiesta avanzate dai belgi alla Ue sono precise: l’Europa intervenga per mettere un freno al dumping sociale di Berlino. Altrimenti è inutile lamentarsi delle importazioni sotto costo in arrivo dall’Estremo Oriente. Nel cuore d’Europa c’è una Cina, piccola in termini geografici, ma con un’economia fortissima. La Germania.
Il fenomeno dei mini job, fra l’altro è quello che consente alla Merkel di mantenere una produttività elevata, accusando gli altri Paesi  – Francia e Italia in testa – di non voler fare le riforme per flessibilizzare l’economia. A nessuno, da noi, viene in mente di far notare che quel po’ di flessibilità che c’era nella nostra legislazione (introdotto con la riforma Biagi) è stato spazzato via dalla legge Fornero. Ma questo è un altro discorso che ci porterebbe lontano. I «cinesi» di Germania, comunque, sono più numerosi di quel che si pensava. Secondo una stima non ufficiale della Commissione sarebbero almeno 7 milioni e mezzo, assunti con i contratti introdotti dalla riforma Hartz, sotto il governo del cancelliere Schroeder, nel 2003.
ECCO SPIEGATA LA GUERRA ALLA TRACCIABILITA’. Il dumping sociale denunciato dai belgi spiega fra l’altro come mai dalla Germania arrivi attraverso le Alpi un flusso continuo di materie prime alimentari a prezzi invariabilmente inferiori ai nostri: carni, prosciutti, latte e derivati, addirittura sotto forma di cagliate congelate. Ed ecco spiegato il motivo per cui la nostra grande industria non nutre  entusiasmi per l’etichetta trasparente obbligatoria. Il gioco di comprare all’estero le materie prime a prezzi spesso  inferiori ai nostri costi di produzione non riuscirebbe più se fosse obbligatorio dichiararne il Paese di  provenienza.
Lo sfruttamento della manodopera, consente fra l’altro a Berlino di mantenere il ruolo di Paese guida anche sul versante dei prezzi. E spiega la pervicacia con cui la Germania si oppone da quasi quarant’anni all’etichettatura d’origine. Con un trattamento di riguardo per le specialità 100% made in Italy. Le produzioni dei crucchi che fanno leva sui bassi costi del lavoro e delle materie prime uscirebbero regolarmente battute nel confronto con le nostre. Dunque guerra totale alla trasparenza. Lunga vita all’industria dell’anonimato.

Print Friendly, PDF & Email

2 COMMENTS

  1. Come è possibile che i lavoratori in Germania, dove il costo della vita è più elevato che in Italia, accettino di lavorare per 3 Euro all’ora?
    Perchè la legge Hartz IV funziona così:
    – Chiunque sia residente in Germania ha diritto ad un reddito minimo vitale (di 800/1000 Euro per i Single, più elevato se si hanno coniuge e figli a carico)
    – Chi percepisce tale sussidio è obbligato ad accettare almeno un lavoro proposto dall’Ufficio per l’Impiego (spesso i lavori proposti sono MiniJob) altrimenti perde il sostegno finanziario
    – Chi lavora con un MiniJob e guadagna meno del minimo vitale presenta le regolari ricevute dell’affitto, della spesa al supermercato, del riscaldamento, etc. e viene rimborsato dallo Stato
    – Dovendo produrre le ricevute delle spese sostenute, il meccanismo diminuisce l’evasione fiscale
    – Coloro che lavorano con un MiniJob producono ricchezza e non sono a casa in Cassa Integrazione (per esempio molte famiglie possono sostenere la cifra di 400 Euro per un badante o un collaboratore domestico)

    Se in Italia il Movimento Cinquestelle farà approvare l’istituzione di un Reddito di Cittadinanza con meccanismi simili potremo anche noi tentare di fare ‘dumping sociale’, se i nostri imprenditori ne saranno capaci.

  2. Caro Roberto, come si sarà capito, non sono un sostenitore di questa Europa. Anzi, più ne so e più penso che l’euro, l’Unione e i suoi poteri, assieme alla rinuncia a una parte importante della sovranità nazionale stiano provocando ai popoli del Vecchio Continente guai che non meritano.
    Nel caso di cui parli, però, è evidente una alterazione del mercato. Per di più attraverso un sistema di sussidi pubblici. Quando in un Paese i costi vengono artificiosamente tenuti bassi attraverso un sistema che destina risorse dello Stato a sussidiare una produzione o, in questo caso, il lavoro si provoca una sostanziale alterazione della concorrenza.
    Il fine meritorio di questo sistema di sussidi – garantire un lavoro e un reddito al maggior numero di persone – non modifica il risultato finale.
    Di fatto, in questo caso, lo Stato si sostituisce alle imprese integrando lo stipendio dei loro dipendenti. Un meccanismo letale per la concorrenza sul mercato unico.
    Ora mi è chiaro in che modo la Germania riesca a tenere alta la produttività: il costo del lavoro per unità di prodotto viene schiacciato verso il basso, a livelli nemmeno tanto lontani da quelli cinesi. E’ un trucco, alla tedesca, per finanziare indirettamente le imprese, spostando l’onere di coprire una parte delle retribuzioni in capo allo Stato.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here