Monini Classico: extravergine italiano, ma solo in Francia

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Monini Classico: le etichette italiane e quelle francesi
La notizia è di quelle ghiotte, almeno per chi – come il sottoscritto – si interessa di vero (o finto) made in Italy. Ricevo dall’ufficio stampa della Monini di Spoleto, provincia di Perugia, un comunicato molto interessante: «Il miglior extravergine francese? E’ l’italiano Monini», recita in titolo. A decretarlo è nientemeno che l’autorevole testata 60 millions de consummateurs, pubblicata dall’Institut National de la Consommation. «L’inchiesta sull’olio extra vergine d’oliva», informa la nota, «prende spunto da una serie di articoli di attualità sulla qualità e la provenienza delle materie prime. L’extra vergine prodotto dall’azienda familiare nata a Spoleto quasi 100 anni fa stacca le altre 19 marche esaminate».
A fugare ogni possibile dubbio sull’imparzialità del premio, la Monini si affretta a precisare che «tutti gli oli sono stati esaminati da una giuria di esperti in una degustazione il cui risultato ha costituito il 50% del punteggio. Il restante valore è stato assegnato da una rigorosa analisi fisico-chimica di laboratorio». E il giudizio finale non lascia dubbi: «Da questi test», conclude il comunicato, «il Classico Monini è risultato al primo posto con il punteggio di 19,5 su 20 e una votazione massima – trés bon! – in tutti i settori. Il campione scelto da “60 millions” era alquanto eterogeneo, ma è significativo che il secondo classificato con 19/20 sia un extravergine della Provenza dal prezzo più che triplo (€ 29,30/litro contro il prezzo di Monini indicato in € 9,85/litro)».
Lette queste meraviglie al sottoscritto, però, si accende una spia rossa: in passato mi son già occupato dell’olio Monini su Etichettopoli.com. Fra l’altro proprio del Classico (ecco il link al post del 25 gennaio 2011). E non si trattava di olio italiano: «Ottenuto con oli extravergini comunitari», recitava l’etichetta che avevo censito. Possibile? Un olio comunitario premiato come miglior extravergine italiano? Tutto può essere ma se fosse vero saremmo alla farsa. 

Infatti non è così. Il Monini Classico che ha sbaragliato tutta la concorrenza è quello che l’industria olearia spoletina commercializza in Francia, come si è affrettata a spiegarmi Francesca Nicolosi della società Leadcom, incaricata delle pubbliche relazioni.: «L’extra vergine distribuito in Francia è infatti prodotto con olio extra vergine 100% italiano (huile d’olive d’Italie) mentre quello distribuito in Italia è ottenuto con oli extravergini di oliva comunitari, come recita chiaramente l’etichetta».

Ecco spiegato l’arcano, ci sono due Monini Classico diversi: uno è un vero prodotto italiano e si trova in Francia, l’altro di italiano ha soltanto il nome e la confezione ed è quello venduto in Italia. Diverso il contenuto ma pure il prezzo: 9,85 euro al litro il primo, 4,29 il secondo (ne ho acquistato una bottiglia proprio ieri all’Iper di Montebello della Battaglia).

Curiosa la spiegazione fornita dall’azienda: «Il “Classico” Monini commercializzato in Italia», mi scrive  Michele Labarile, responsabile controllo qualità materie prime della Monini, «per le sue caratteristiche di versatilità, presenta note del fruttato particolarmente equilibrate e riteniamo possa incontrare le aspettative del consumatore italiano dal nord al sud, e nella fattispecie proviene da olive di origine comunitaria (questo lo sapevo!, ndA). Sempre in Italia il Gran Fruttato Monini presenta note sensoriali di maggiore intensità e deriva interamente da cultivar italiane». 

Oltre non vado: i lettori di Etichettopoli chiedono post brevi. Mi limito a rilevare che la società di Spoleto vende in Italia un prodotto che non è made in Italy, in Francia sì. Sul fatto che il finto olio italiano «possa incontrare le aspettative del consumatore», chissà cosa accadrebbe se l’origine «comunitaria» fosse dichiarata in maniera visibile e nella parte anteriore della confezione, come prevedeva il decreto sulle «etichettone» emanato dall’ex ministro dell’Agricoltura Francesco Saverio Romano. Proviamo?
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