Nuovo scandalo in Francia: bloccate 57 tonnellate di «spremuta» di pecora

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Dopo la carne di cavallo nelle lasagne alla bolognese (rigorosamente non made in Italy, tranne un solo caso su 200), in Francia è scoppiato  un nuovo scandalo. I servizi veterinari d’oltralpe hanno sequestrato 57 tonnellate di carne di pecora «fuori legge». Il blocco è scattato in uno stabilimento della Spanghero situato nel sud della Francia, da cui proveniva pure la macinata di cavallo finita nei cannelloni. Questa volta sotto la lente c’è quella che nel gergo del settore viene definita «carne meccanica» o carne separata meccanicamente. Le carcasse di animali già spolpati in macelleria, finiscono in presse gigantesche che da ossa e legamenti spremono una purea simile agli omogeneizzati. Mi risulta che accada lo stesso anche in Italia per le principali specie destinate alla macellazione: tacchini, polli e bovini. Me lo ha raccontato un commerciante di carne ora in pensione che ho incontrato pochi giorni fa, mentre seguivo le tracce  delle importazioni sospette dalla Romania. Come accade spesso a chi segue una pista flebile non ho cavato il ragno dal buco. In compenso ho incontrato questo vecchio marpione del settore che mi ha riferito parecchie cose. «Lasagne e ravioli con dentro la carne equina sono poca cosa rispetto a quel che succede con le carcasse degli animali macellati…». E giù un racconto dettagliato sul via vai di ossa e simili verso impianti dedicati alla produzione di «carne meccanica».
Non ho avuto il tempo per fare le necessarie verifiche sulle società che mi sono state segnalate. Né sugli alimenti dove questa pappa proteica finirebbe. Riscontri che mi riprometto di fare quanto prima. Dunque per ora mi limito a riferire la scoperta di una nuova pista che porta al «tarocco» in macelleria.
Secondo i giornali francesi che riferiscono del mexisequestro di «viande de mouton», la carne di pecora separata meccanicamente non può essere destinata né all’alimentazione umana né a quella animale. Il morbo della mucca pazza partì proprio da qui. Ovini a parte, però, mi risulta che per le altre specie la spremitura di ossa sia ammessa. Verificherò. Anche perché il commerciante di carni che mi ha raccontato l’intera storia mi ha salutato con una sfida: «Provi a capire dalle etichette dove finisce questa roba… Se ci riesce».
Dimenticavo: l’esame del Dna che ha consentito ai Nas dei Carabinieri di bloccare le partite di macinata di cavallo importata dalla Romania,  con la spremitura di ossa non funzionerebbe. Basta miscelare la carne vera con quella «meccanica» della stessa specie e nessun esame sul genoma potrà mai accorgersi dell’inganno.

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