Mister Esselunga rinuncia all’olio di palma. Il gioco dell’industria ora rischia di saltare

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Bernardo Caprotti

Nella guerra dell’olio di palma il fronte del no segna un punto pesante: Bernardo Caprotti, classe 1925, patron dell’Esselunga e grande vecchio della distribuzione italiana, ha messo al bando il grasso tropicale tanto contestato dai biscotti con il marchio della propria catena. Lo aveva annunciato lo scorso anno e lo ha fatto: ora ne sono privi la «maggioranza dei biscotti, la totalità dei grissini e dei cracker e quasi tutte le confezioni di fette biscottate e crostini», fa sapere la società milanese in un comunicato. L’annuncio segue di pochi giorni uno simile di Carrefour, ma quello di Caprotti è destinato a segnare uno spartiacque. Nel food la posizione dell’Esselunga è decisiva per capire da quale parte tiri il vento dei consumi. D’altronde anche i grandi gruppi industriali, a cominciare da Barilla, hanno rivisto la lista degli ingredienti utilizzati per i loro prodotti da forno, escludendo il grasso di palma a vantaggio dell’olio di mais o del burro. All’inizio dell’anno soltanto nelle due categorie merceologiche principali, biscotti e merendine, già 500 referenze si dichiaravano palma free.

catene GDO

Il tema è molto caldo, soprattutto da quando l’Aidepi, associazione cui aderiscono tutti i big italiani dell’industria dolciaria, ha lanciato una campagna pubblicitaria a favore del grasso tropicale, pubblicando anche un sito web dedicato: Oliodipalmasostenibile.it. Ma l’endorsement di Caprotti sposta il peso delle grandi insegne della distribuzione sul fronte del no. Così l’investimento milionario dell’industria per modificare il sentiment dei consumatori verso il palma, rischia di rivelarsi un buco nell’acqua. Biscotti e merendine palma free stanno diventando lo standard. Come accade in Borsa, il mercato ha sempre ragione ed è pure poco disponibile a cambiare idea.

Per quel che mi riguarda appena posso compero prodotti che non contengano grassi esotici. Come spiego sul blog dedicato alla spesa (ilcasalingodivoghera.it) anche in questo caso la scelta è facile, scontata: come tutti gli ingredienti che si possono sostituire con materie prime made in Italy, il palma non è benvenuto sulla mia tavola.

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