Pasta e pastai in mostra a Bologna, ma ci sarà spazio per il Made in Italy?

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Pastatrend: dal 2 al 5 aprile, in pratica la prossima settimana, si svolge alla Fiera di Bologna la seconda edizione dell’unica fiera mondiale dedicata all’alimento nazionale per eccellenza. Saranno quattro giorni di degustazioni, eventi, seminari ma anche spettacoli aperti al grande pubblico dei consumatori finali. Sul sito del salone (www.pastatrend.com) è disponibile un’ampia documentazione, incluse alcune interviste ai protagonisti dell’evento, a cominciare da quella a Claudio Berardi, direttore commerciale della De Cecco (che è sponsor dell’evento).
Si parlerà anche di filiera, oltre che di ricette e di costume. Francamente sono curioso di vedere come faranno le grandi marche presenti ad affrontare il tema dell’italianità della pasta. La nostra produzione di grano duro copre appena il 10% del fabbisogno. Dunque su 10 pacchi di pasta 9 non sono italiani.
Prevengo l’obiezione dei pastai secondo i quali conta la ricetta e il fatto che spaghetti, farfalle e tortiglioni siano fatti in Italia per definirli tali. Il grano non è Made in Italy? Che importa, tanto garantiamo noi. Il ritornello mi è molto familiare e non mi meraviglierei di sentirmelo ripetere anche a Bologna.
Che l’industria nazionale del maccherone abbia il consumatore al centro dei propri pensieri lo dimostra anche l’indagine conclusa nel 2009 dall’Antitrust con una maximulta da 12,5 milioni a 26 produttori, colpevoli di aver fatto cartello e fissato aumenti concordati a danno del mercato.
La curiosità mi obbliga ad andare a vedere “il piatto”. Sarò a Pastatrend  in divisa da Casalingo di Voghera per documentare – anche visivamente – che ne è del Made in Italy nel mondo degli spaghetti. Riferirò ampiamente sul blog.

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