Per Electrolux, Ilva e Fiat veniva giù tutto. E degli allevatori chi si preoccupa?

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Per le grandi crisi industriali che hanno segnato la storia recente della manifattura italiana si è mobilitato mezzo mondo. Giustamente. Due casi su tutti: Electrolux e Ilva. Parte delle attività nella Penisola della multinazionale svedese degli elettrodomestici sono state a lungo a rischio chiusura: si parlava di 1.200 esuberi su 8mila dipendenti. Poi quasi totalmente rientrati. Per l’Ilva di Taranto la situazione era e rimane più complessa. Se il sito produttivo, fermo con l’accusa di «disastro ambientale» non dovesse ripartire i 12.200 addetti dello stabilimento pugliese rischierebbero grosso.

Diversa la situazione della Fiat che ha messo in cassa integrazione parecchie migliaia dei 90.000 operai impiegati in Italia, senza tagliarne nessuno. Eppure quando l’ad Sergio Marchionne ha proposto un nuovo contratto più flessibile nei turni ma anche più remunerativo ove ci fosse stata la ripresa (che si sta verificando), apriti cielo: pareva che venisse giù tutto. Attentato ai diritti dei lavoratori, sfruttamento sistematico delle risorse umane, libertà fondamentali cancellate: a leggere gli annunci di alcuni sindacati pareva che stesse per scoppiare la rivoluzione.

E degli allevatori chi si preoccupa? L’occupazione francese del mercato al consumo di latte e formaggi, con Lactalis che in taluni segmenti arriva a un passo dal controllarne il 50%, sta facendo esplodere la filiera dell’alimento bianco. Ai conferitori costa da 38 a 41 centesimi al litro, il colosso guidato dal miliardario Emmanuel Besnier ne offre appena 34. Il risultato è la chiusura sistematica delle stalle. Dall’inizio dell’anno ne sono scomparse già 1.000, sulle 35mila superstiti. Ma il ritmo cresce. Nel 2014 abbiamo prodotto circa 110 milioni di quintali di latte e ne abbiano importati 86. Secondo la Coldiretti per ogni milione di quintali di latte in più che arriva dall’estero scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati.filiera latte e formaggi

La posta in gioco è enorme. Per capire quale sia il peso del comparto lattiero caseario tricolore, basta dare un’occhiata al grafico che pubblico in questa pagina. La filiera che va dalla stalla alla tavola vale 28 miliardi di fatturato annuo e dà lavoro a 180mila persone. Chiudo il post come l’ho iniziato: per Electrolux, Ilva e Fiat veniva giù tutto. Degli allevatori chi si preoccupa?

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