Sequestrate 4 tonnellate di finti prosciutti italiani: finalmente si squarcia il velo

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Finalmente la verità – per lo meno un pezzo di verità – sui finti prosciutti italiani viene a galla. I Carabinieri dei Nac (Nuclei anti contraffazione) hanno effettuato un maxisequestro: 4mila chili di salumi fra prosciutti, salami e coppe destinati alla vendita come «made in Italy» se non addirittura Dop.  L’operazione è scattata dopo una serie di verifiche condotte su 241 aziende fra produttori, commercianti e punti vendita della grande distribuzione situate in Campania e Calabria, e nelle province di Bologna, Firenze Roma e Milano. Denunciate all’autorità giudiziaria 65 persone con possibili ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.
Altro scenario: Gorizia, città al confine con la Slovenia. In questo caso la Polizia stradale, nel corso di un controllo su un camion ungherese che stava effettuando una consegna a Modena per conto di una società polacca, ha scoperto 1500 cosce di suino stipate  nel cassone e perfino nella pavimentazione dell’automezzo. A parte la multa di 1000 euro elevata al camionista ungherese – i prosciutti vanno trasportati a una temperatura costante di zero gradi – c’è il sospetto che pure questa partita fosse destinata a trasformarsi in prosciutti «nostrani» o addirittura Dop, una volta giunta a destinazione nel modenese.
Queste due operazioni condotte da Carabinieri e Polizia sono però soltanto la punta di un iceberg gigantesco. La contabilità delle cosce di maiale non torna da tempo. Su 81 milioni di prosciutti che finiscono sulle tavole degli italiani appena 26 provengono da maiali allevati e macellati nel nostro Paese. Mentre 55 milioni arrivano da fuori: Germania, Olanda, Danimarca e Spagna. Di questi prosciutti non italiani si perdono però le tracce una volta entrati nei salumifici. Tanto che su nessuna confezione di quelle che si trovano in commercio è indicata la provenienza estera.
Ho più volte affrontato il tema su Etichettopoli. In un post del 28 maggio di due anni fa, sulle cifre forniti dalla Coldiretti, avevo messo a confronto i dati di impor ed export. Ripubblico la tabella tale e quale: Anche se sono numeri del 2010 la sostanza non è cambiata.

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