Vietato il «senza olio di palma». Lo chiedono due europarlamentari italiani: ecco chi sono

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UN EMENDAMENTO ALLA RELAZIONE ANNUALE SULLA CONCORRENZA, FIRMATO DA FULVIO MARTUSCIELLO E SOSTENUTO DA ALBERTO CIRIO, VUOLE ABOLIRE DAI PRODOTTI ALIMENTARI IL «FREE FROM»

«Senza olio di palma». «Senza Ogm». Il Parlamento europeo potrebbe proibire sulle confezioni degli alimenti tutte le diciture che indicano l’assenza di un ingrediente. Per ora si è pronunciata la Commissione affari economici e monetari dell’Europarlamento, ma c’è il rischio che anche l’assemblea di Strasburgo dica sì. 

Martusciello e (in alto) Cirio

A firmare l’emendamento alla Relazione annuale sulla concorrenza, votata mercoledì 21 febbraio 2018, è Fulvio Martusciello, eurodeputato di Forza Italia, che assieme a un altro parlamentare europeo, Alberto Cirio, non teme di uscire allo scoperto in difesa del grasso tropicale. «Le vicende degli ultimi anni legate ad alcuni prodotti alimentari», dicono i due all’Ansa, «hanno reso evidente che ormai le grandi catene commerciali tendono a promuovere i prodotti pubblicizzando non gli ingredienti che contengono, ma quelli che non contengono. Una prassi molto ambigua che confonde il consumatore e lo induce all’acquisto in modo ingannevole».

Dichiarazioni a parte, l’iniziativa è attribuibile, in particolare, Martusciello, che alla Commissione affari economici ha presentato un emendamento, poi votato a maggioranza (28 sì, 22 no e 5 astenuti). Eccolo, così com’è formulato nel verbale agli atti:

«… chiede alla Commissione, a tutela dei consumatori onde evitare pubblicità ingannevoli o suggestive, che vi sia l’obbligo per le aziende che pubblicizzano prodotti alimentari di dichiarare o elencare solo le caratteristiche degli ingredienti effettivamente presenti nel prodotto, vietando di conseguenza di pubblicizzare ingredienti non presenti all’interno del prodotto, a meno che la presenza o l’assenza di determinati ingredienti non sia correlata a malattie congenite…».

Probabilmente sarebbe stato troppo imbarazzante se a firmare la proposta fosse stato Cirio, piemontese, originario di Alba, comune di cui è stato vicesindaco dal 1995 al 2005, ma soprattutto dove ha sede, guarda un po’ le coincidenze, la Ferrero, massimo sponsor dell’olio di palma, largamente utilizzato fra l’altro nella Nutella

Il grande fratello alimentare

Fatico a comprendere le motivazioni addotte dai due, soprattutto come la dichiarazione sull’assenza di un ingrediente possa confondere o ingannare i consumatori. Semmai il boom dei cibi «free from», ha rivoluzionato in parte le nostre abitudini alimentari. Riducendo le vendite dei produttori che insistono nell’utilizzare l’olio di palma. Ma questo con la percezione che possono avere gli acquirenti dei prodotti con o senza il grasso tropicale non ha nulla a che vedere.

In gioco c’è il diritto inalienabile, per ciascuno di noi, di sapere se un certo tipo di alimento contenga o meno un ingrediente. Resta da capire come possa essere accolto l’emendamento Martusciello all’assemblea di Strasburgo, chiamata ad approvare la Relazione annuale sulla concorrenza, che lo contiene. Se l’Europarlamento dovesse dire sì, le etichette dei cibi sarebbero ancora più opache di quanto non lo siano state finora. Un’altra vittoria delle lobby industriali che pretendono addirittura di decidere cosa ci debba interessare dei cibi che mangiamo. Cos’abbiamo il diritto di sapere e cosa, invece, è meglio che non conosciamo. Una specie di grande fratello alimentare, ansioso di plasmare le nostre coscienze di consumatori. Una prospettiva che ritengo inquietante e foriera di inganni epocali.

 

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