Il giallo del falso spumante Gancia (che non è Gancia) prodotto in Argentina

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Un caso di Italian Sounding e di concorrenza sleale? Sembrerebbe priprio di sì. In Argentina c’è una società, la Cepas Argentinas che produce e commercializza un falso spumante italiano, l’Italian Secco. Col marchio Gancia, senza aver nulla a che fare, però, con la omonima e storica casa vinicola italiana che dal 1850 produce a Canelli, provincia di Asti, vini e spumanti. Anzi, la Gancia, quella vera, ha pubblicato sul proprio sito una nota congiunta con la Coldiretti in cui si dichiara «del tutto estranea alla Cepas Argentinas» e in cui spiega di «condividere integralmente la battaglia portata avanti dalla Coldiretti in favore della territorialità e della corretta etichettatura dei prodotti». Era stato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, a denunciare a Vinitaly l’ennesimo caso di falso made in Italy.
Dunque si tratta di una volgare imitazione, anche se il produttore argentino pubblica sul proprio sito web un elenco di marchi inequivocabilmente italiani che definisce «our brands», i nostri marchi. E nell’elenco compare fra l’altro pure il logo della Martini che è identico all’originale, mentre il brand Gancia messo anche sull’etichetta dell’Italian Secco differisce per lo meno nello sfondo, anche se i caratteri paiono gli stessi.
Si tratta di una gigantesca operazione di usurpazione di marchio? Chissà… La Gancia (vera), nel messaggio sul proprio sito sollecita le autorità (italiane o europee?) a «adottare disposizioni normative e controlli che introducano una più efficace tutela della produzione vinicola nazionale». Oltre non va.
Dimenticavo: la casa di Canelli, almeno nella proprietà, non è più italiana da quando, era il 2011, il miliardario russo Roustan Tariko, proprietario della Russian Standard Corporation ne ha rilevato il 70%, per salire al 95% due anni dopo.

 

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