La lista della spesa: come risparmiare evitando il proibizionismo

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Da mesi stavo sperimentando la Lista della spesa di Etichettopoli. Come risparmiare soldi (che è poi l’obiettivo di svariati milioni di famiglie italiane) senza costringermi a privazioni mortificanti. Dopo i primi tentativi miseramente falliti di incanalare le mie pulsioni d’acquisto irrefrenabili su un percorso definito, evitando di comperare roba inutile o per lo meno non necessaria, ho capito ben presto che stavo commettendo un errore gigantesco: considerare la lista della spesa come un mero foglietto di carta un po’ rabberciato su cui elencare a casaccio pasta, pane, olio extravergine, sacchi della spazzatura, crocchette per i gatti e i cani, pollo… Non è così: una lista disorganizzata è il miglior modo per buttare dei soldi.
Il segreto è quello di razionalizzare il processo d’acquisto per impedire a sé stessi di cedere all’acquisto d’impulso: vedo un prodotto o un oggetto sul bancone del supermercato (o in una vetrina) e non resisto a prenderlo, a prescindere dalla convenienza e dall’utilità. I supermercati sono concepiti proprio per far scattare la scintilla dell’impulso d’acquisto. Nulla di scandaloso né tantomeno illegale. Semplicemente cercano di massimizzare le vendite, che poi sono la loro ragion d’essere. Anziché scandalizzarsi, da consumatori, si tratta di comportarsi in modo tale da non abboccare a tutte le esche che ci troviamo davanti quando spingiamo il carrello. E per razionalizzare il processo d’acquisto lo strumento ideale è una lista della spesa che ci costringa a pensare a quel che stiamo facendo.
La regola numero uno quando si percorrono le corsie di un supermercato è semplice: non seguire l’ordine che ti viene proposto. Cominciamo la nostra spesa da uno degli articoli più ingombranti e diffusi: le bevande. Acqua, birra, bibite, succhi di frutta. Anche se si trovano nel punto più lontano dall’ingresso del punto vendita è da lì che dobbiamo cominciare. Non è un caso se si trovano nella posizione più scomoda: se iniziamo a mettere le bottiglie di minerale nel carrello non lo vediamo più vuoto e prima di fare un acquisto imprevisto ci pensiamo bene. Ecco, la Lista di Etichettopoli inizia proprio da questo: prima le bevande, poi io pane e gli antipasti, i primi, i secondi, la frutta e via dicendo. Si parte da qui: cambiare il percorso degli acquisti. Certo, faremo qualche decina di metri in più, ma ne vale la pena.La lista della spesa di Etichettopoli
Niente proibizioni: l’elenco delle cose da comperare non deve escludere la possibilità che possa permettermi un extra: una lista bloccata è l’ideale per cedere alla tentazione. Semmai si tratta di razionalizzare anche la necessità di mettere nel carrello un articolo di cui c’è necessità ma che avevo escluso, magari per una semplice dimenticanza. Per evitare di aggiungerlo al momento alla lista (meno si pasticcia e meglio è) meglio prevedere uno spazio dedicato che ho battezzato appunto «Extra». Allo stesso modo ho previsto uno spazio per gli acquisti «Speciali»: oggetti del desiderio che è meglio scrivere per avere dinanzi agli occhi e valutare in funzione del prezzo. Un hard disk esterno molto capiente, l’obiettivo «macro» per la mia fotocamera Sony. O magari, semplicemente, una biro dalla forma strana che vedo da settimane nel reparto cancelleria e che mi attira particolarmente. Scrivere tutto. E pensarci mille e una volta prima di comperare. Una lista della spesa «proibizionista», però, è l’ideale per scatenare il desiderio.
Altra regola d’oro: non escludere mai nulla. Né di quel che si compera né, tantomeno, di quanto si vorrebbe acquistare. Così ho introdotto anche la sezione «Stavo per comperare…», dove scrivo i prodotti verso i quali è scattato l’impulso d’acquisto, ma che sono riuscito a non mettere nel carrello. A conti fatti, finora, sono riuscito a risparmiare circa il 30% sul costo dei prodotti che ho messo nel carrello.
Questo è quanto. La pubblicazione della Lista della spesa di Etichettopoli la devo a Giovanna e Federico, due amici che ascoltando i miei racconti delle giornate trascorse al supermercato ad analizzare le etichette, mi hanno convito a metterla online. So in partenza che non è la migliore né la più efficace. Ma è un inizio. I lettori del blog che volessero propormi delle modifiche o una lista tutta loro possono scrivermi alla email attilio.barbieri@etichettopoli.com. Sono pronto a impaginare graficamente qualunque proposta e a pubblicarla sul blog con l’autore.
Ecco il link per scaricare la Lista della spesa di Etichettopoli. Nella cartella a cui si accede sono disponibili due documenti. Uno in formato Pdf e l’altro in Microsoft Publisher. Aspetto le vostre proposte. Mandatemele anche sotto forma di elenco grezzo, ve le organizzo volentieri.

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