Sapori, suoni e colori: il respiro dell’Expo che porterò sempre con me

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È soprattutto attraverso le testimonianze degli «altri» che possiamo rivivere l’esposizione universale

L’Expo ha chiuso i battenti da poco più di quarantottore ma già mi manca. Maledettamente. L’ultimo giorno ho scelto di non esserci. Gli addii non mi sono mai piaciuti. Meglio salutarsi come se ci si dovesse rivedere il giorno dopo. Ed è quello che ho fatto giovedì 29 ottobre. Mi sento, però, di raccontare quel che mi rimane di Expo. Preciso subito: non voglio fare il bilancio del Casalingo di Voghera. In questi giorni di giudizi conclusivi…

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