Sasso, Carapelli e Bertolli restano spagnoli. Sfuma l’operazione rientro a casa

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Il gruppo spagnolo Deoleo si allontana dal Fondo Strategico Italiano. Secondo la stampa iberica, sarebbe sceso in campo addirittura il governo di Madrid per pilotare la cessione verso un gruppo amico. Si tratta della Dcoop, colosso iberico della cooperazione con decine di migliaia di soci produttori e saldi legami con la politica. Dunque, l’operazione «rientro a casa» per Sasso, Bertolli e Carapelli, storici marchi dell’extravergine italiano finiti agli spagnoli, rischia di non chiudersi. Fonti della Dcoop vicine alla trattativa hanno fatto sapere che la società di Antequera (Malaga) è «pronta ad aumentare la propria partecipazione nel capitale Deoleo» ben oltre l’attuale 10%. Lo ha confermato il numero uno del gruppo cooperativo spagnolo, Antonio Luque. «Stiamo lavorando in questo senso e siamo aperti ad ogni appoggio istituzionale». E infatti la politica (di Madrid) si appresta a scendere in campo. «L’olio deve rimanere spagnolo, su questo c’è un consenso generale», puntualizzavano le stesse fonti che hanno sollevato il velo sugli ultimi sviluppi. Peccato che una parte dell’olio commercializzato dalla Deoleo finisca sulle tavole di tutto il mondo grazie ai brand sottratti all’Italia.
A meno di un miracolo, l’offerta del nostro Fondo Strategico per il 30% della società proprietaria di Sasso, Carapelli e Bertolli rischia di cadere nel vuoto, assieme a quella avanzata dal concorrente Usa, il fondo Carlyle guidato da Marco De Benedetti. Chissà se ricapiterà più un occasione simile.

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