Un augurio di buon anno e uno sguardo al 2012 di Etichettopoli

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Grazie a tutti i lettori di Etichettopoli. Nato per caso, il blog nel corso dell’anno che sta per finire ha superato le 15.600 visite. Nato per caso, dico, perché quando ho deciso di pubblicarlo non avevo un piano dei contenuti chiaro. Da giornalista – questo è il mio mestiere – sapevo di aver qualcosa da raccontare. Sapevo che il 2011 poteva diventare l’anno dell’etichetta obbligatoria e della trasparenza a tavola (così non è stato) ma sapevo pure che attorno alle etichette «parlanti» si sarebbe scatenata una vera guerra. Cosa che si è puntualmente verificata. L’Europa ha deciso di estendere la dichiarazione d’origine obbligatoria dalle carni bovine a quelle ovine e caprine. Per il pollo la tracciabilità era già prevista dopo l’epidemia di aviaria. Ma tutto è finito lì. I formaggi, la pasta, l’olio continuano ad avere un’origine opaca. Bruxelles fa di tutto per impedirci di sapere da dove arrivano gli alimenti che acquistiamo ogni giorno.
All’inizio del 2011 il nostro Parlamento ha votato all’unanimità la legge sull’etichettatura obbligatoria, fortemente voluta dall’ex ministro e ora governatore del Veneto Luca Zaia. Ma prima Galan e poi Romano, che gli sono succeduti al «Ministero delle mozzarelle» (così lo defini spregiativamente lo stesso Galan) hanno fatto finire sul binario morto i decreti che avrebbero dovuto introdurre la tracciabilità e la trasparenza. Filiera per filiera. E mi sembra altamente improbabile che il governo dei tecnici sia pronto ad aprire un confronto con Bruxelles, prona ai voleri della grande industria alimentare e quindi contrarissima alle etichette parlanti.
Fin qui quel che è successo nell’anno che sta per salutarci. Il 2012 di Etichettopoli si presenta molto interessante. A quasi dodici mesi dal primo post che ho pubblicato ho le idee molto più chiare che in partenza: ho capito come si muove la grande industria alimentare, anche quella italiana e quali progetti ha per contrastare il movimento che punta alla trasparenza dei cibi. So per esempio che nel 2012 partirà un progetto di «educazione alimentare», curato proprio dai big del settore, per spiegare ai ragazzi delle scuole medie come comportarsi a tavola. So pure che è prevista una «controffensiva» per dichiarare troppo costosa e quindi insostenibile anche quel po’ di trasparenza, per esempio sull’olio extravergine, che obbliga taluni produttori a spiegare pur tra mille reticenze da dove proviene il liquido verdastro che imbottigliano e mettono in commercio.
Queste saranno le prime portate nel menù 2012 di Etichettopoli. Ma solo alcune. Strada facendo ho capito l’importanza di documentare quel che di veramente italiano portiamo in tavola tutti i giorni, distinguendolo dall’accozzaglia di cibi che di italiana hanno solo la confezione. E forse neppure quella. Così ho deciso di organizzare le mie scorribande fra i banconi dei supermercati, quando indosso i panni del «casalingo di Voghera», trasformandole in un osservatorio sul vero made in Italy a tavola. Ci sto lavorando: l’obiettivo è di censire centinaia di prodotti, quelli che entrano tutti i giorni nel carrello della spesa delle casalinghe italiane.
Infine, sempre l’anno prossimo, riorganizzerò anche la mia presenza sul Web. Oltre al blog che state leggendo ne pubblico altri due , dedicati alle gesta sportive dei miei figli Riccardo e Alessandra. Giocano tutti e due a pallone e li potete vedere a queste Url: giovanissimicasteggio.blogspot.com e pulciniorione.blogspot.com. Ma tre «contenitori» online sono oggettivamente troppi da seguire nel tempo che mi risparmia il mestiere di giornalista: sto lavorando a un unico «metablog». Etichettopoli andrà avanti sulla strada che ha percorso finora ma condividerà i propri contenuti con il nuovo blog. So che dovrò sudare sette camicie per convincere Google che non sto copiando nulla ma che condivido su due diverse Url parte dei contenuti che ho creato io stesso. Ma questa è un’altra storia.
Nel frattempo augurissimi per il miglior 2012 possibile. E grazie a quanti mi seguono su queste pagine.

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