In Moravia le bistecche di coccodrillo con l’etichetta d’origine

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La notizia è di oggi. Ne riferisce diffusamente l’edizione online dell’agenzia TmNews: i coccodrilli allevati nella Repubblica Ceca sono troppi e presto diventeranno bistecche. A lanciare l’Sos un allevamento dei giganteschi anfibi originari del Nilo: la fattoria situata a Velky Karlov, in Moravia, a pochi chilometri dal confine con la Slovacchia, si propone come zoo monotematico, con la ricostruzione dell’habitat originario dei bestioni a scaglie. L’idea è buona perché ogni anno decine di migliaia di persone vi fanno visita. Ma in pochi anni la popolazione di coccodrilli è cresciuta a dismisura e dai dodici iniziali è arrivata a quota 230 esemplari, con costi di mantenimento diventati insostenibili. Non tanto per i l’alimentazione, assicurata da un vicino allevamento di polli che fornisce quasi a costo zero i pennuti di scarto. E’ l’energia necessaria per ricreare le condizioni ambientali del Nilo che rischia di mettere in ginocchio i proprietari della crocodile farm. Da qui la richiesta al Ministero dell’agricoltura: dateci l’autorizzazione per macellarli. Gli acquirenti non mancano, numerosi ristoranti esotici si sono prenotati per assicurarsi le bistecche di coccodrillo. Tanto che la società di Velky Karlov sta pensando di creare un etichetta d’origine per garantire ai consumatori che la carne di rettile arriva proprio da quell’allevamento. Quando si dice la trasparenza della filiera…
Dimenticavo: chi volesse cimentarsi ai fornelli con i bestioni del Nilo può consultare il sito www.alternativemeats.co.uk. «La carne di coccodrillo è bianca», si legge, «e ricorda quella della rana pescatrice (comunemente detta coda di rospo). Si può cucinarla anche alla griglia, ma attenti perché assorbe i sapori forti come l’aglio e il peperoncino».

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