Toscana dei miracoli: produce il 4% di olio italiano. Ne vende il 37

0
487

Toscana terra di miracoli. Nella regione che ci invidia tutto il mondo avviene un fenomeno misterioso: si produce appena il 4% dell’olio nazionale ma se ne imbottiglia e commercializza il 36-37%. Dieci  volte l’olio che i 17 milioni di olivi locali sarebbero in grado di sostenere. «La parte mancante di quel 36%-37% che gonfia la capacità produttiva toscana», fa sapere la locale Coldiretti che ha fatto i conti, «arriva dall’estero, Tunisia, Spagna, Grecia, per essere miscelata e confusa con l’olio toscano attraverso marchi famosi», che per i consumatori sono sinonimo di «qualità e italianità». Il risultato di questa moltiplicazione è un record di export che in valore, a fine 2013, arriverà a 500 milioni di euro. Ecco spiegato il dato “mostruoso” sul valore dell’export che purtroppo non rende merito alla qualità del vero extravergine certificato. Già, perché l’ultima frontiera della falsificazione – e non parlo dei soliti imitatori cinesi – è proprio quella del «tarocco» certificato. Non solo in Toscana e non solamente a danno dei consumatori di altri Paesi. Fino a quando sarà consentito scrivere sulla bottiglia «miscela di oli extravergini comunitari» in caratteri appena visibili e nel retro della convezione, milioni di consumatori acquisteranno brand storici della tradizione oleicola italiana, che però di made in Italy non hanno nulla, se non l’etichetta. E forse neppure quella.
Grazie a una intensa attività di controllo svolta da Carabinieri e Corpo forestale sull’extravergine imbottigliato nella terra di Dante Alighieri (attenti al verbo: imbottigliato, non prodotto) alcune Procure stanno indagando su un fenomeno vastissimo. In prima fila c’è quella di Siena. Presto ne vedremo delle belle, anche se mi aspetto che i soliti sapientissimi dell’industria alimentare si indignino per il tentativo di portare chiarezza a tavola. Ma da chi ritiene che il made in Italy sia «una categoria mentale» cosa ci si può aspettare?

Print Friendly, PDF & Email

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here