Nell’aranciata almeno il 20% di succo d’arancia

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Due buone notizie per il made in Italy a tavola. La camera ha approvato un emendamento presentato da Oliviero Nicodemo (Pd) alla legge Comunitaria, in base al quale il contenuto minimo di succo di frutta nelle bibite gassate sale dal 12 al  20 per cento. In un litro di aranciata, ad esempio, dovranno esserci almeno 20 centilitri di succo d’arancia.  L’ultima volta che il parlamento italiano aveva provato a introdurre questa soglia minima c’era stata una levata di scudi da parte dell’industria. Vedremo cosa accadrà ora.

Non si è fatta attendere la risposta dell’industria. «È dannoso – afferma il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua – introdurre vincoli e divieti circoscritti solo a chi produce in Italia. Così si favoriscono gli stranieri, si penalizza la competitività italiana, si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro fra diretti e indotto». Facile prevedere ricorsi a ogni ordine di magistratura, dal Tar alla Corte Costituzionale.

Il medesimo provvedimento reintroduce poi anche l’obbligo del tappo anti rabbocco nelle oliere di ristoranti e bar. Il dispositivo impedisce che l’olio venga «allungato» o addirittura sostituito con prodotti che  nulla hanno a che vedere con quello originario.

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