Volete la Parmalat? Allora aprite i supermercati francesi al Made in Italy

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Volete la Parmalat? Allora aprite la grande distribuzione francese ai prodotti Made in Italy. E’ la proposta avanzata da Franco Manzato, assessore all’Agricoltura del Veneto. Ed è qualcosa in più di una semplice provocazione. «I nostri prodotti alimentari controllati e garantiti – spiega – non riescono ad acquisire lo slancio per affermarsi a livello globale. Un intervento dello Stato finalizzato a creare una partnership tra Italia e Francia, in un rapporto di scambio reciproco di concessioni – prosegue Manzato – aprirebbe le porte da una parte alla sistemazione del dossier di Parmalat e dall’altra consentirebbe a noi italiani di sfruttare il polo delle catene distributive d’Oltralpe». Insomma, se s’ha da trattare il via libera al gruppo Lactalis sulla ex corazzata del lattiero caseario italiano, almeno chiediamo qualcosa in cambio. Per esempio un canale preferenziale per inserire nell’enorme circo  della grande distribuzione francese le eccellenze alimentari italiane.
Sull’operazione destinata a portare a nord delle Alpi il controllo dell’azienda di Collecchio è stato detto e scritto tutto. Forse fin troppo. E visto che la rassicurazione data dal presidente Sarkozy a Berlusconi sulla filiera italiana («continueremo ad approvvigionarci di latte dalle vostre stalle») vale come tutte le promesse in ambito commerciale, cioè nulla, se chiedessimo una contropartita tangibile aiuteremmo il Made in Italy. Sul campo, non a parole.

Si tratta di vedere se poi avremo il coraggio di difendere l’origine dei nostri prodotti, rendendoli riconoscibili come italiani nei punti vendita appena conquistati. Solo così, con una scelta di tracciabilità e di trasparenza assoluta, potremo monetizzare i nuovi spazi acquisiti sul mercato francese. Ma questa è un’altra storia e un’altra partita, che si gioca soprattutto sui tavoli di Bruxelles.
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