Scongiurato il colpo di spugna sui reati alimentari introdotto dal folle Decreto Legislativo 27 del 2021, uno degli ultimi atti del governo Conte 2 che depenalizzava quasi tutte le fattispecie di sofisticazione e adulterazione alimentare (qui l’articolo in cui ne parlavo).

Mario Draghi
Marta Cartabia

Nel Consiglio dei ministri del 19 marzo 2021 il governo Draghi ha approvato un decreto legge presentato dal ministro della Giustizia Marta Cartabia per «evitare un effetto abrogativo di tutte le disposizioni sanzionatorie di carattere penale e amministrativo di cui alla legge 30 aprile 1962, n. 283», recita il comunicato diffuso da Palazzo Chigi,  «realizzato con il decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 27, nonché di alcuni articoli del decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327, in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande».

SALUTE PRIVA DI TUTELA

Il testo del nuovo decreto non è ancora pubblico. Dalla bozza che ho potuto consultare, pero, arriva una importante conferma sullo scampato pericolo. «Senza questo intervento, che evita l’abrogazione degli illeciti penali e amministrativi», si legge nella relazione tecnica, «si produrrebbe l’effetto di lasciare settori importanti per la salute dei consumatori del tutto privi di tutela. Effetto certamente non voluto, quanto meno perché non previsto dalla legge delega in forza della quale il decreto è stato adottato e non accompagnato nel decreto da interventi di natura sanzionatoria idonei ad incidere sui medesimi ambiti». Questo non lo scrivo io ma i tecnici del Ministero della Giustizia. Di più: «La disposizione mira a tutelare il rispetto di importanti norme dettate per il benessere della collettività», si legge ancora nel testo arrivato al Consiglio dei ministri.

LA “MANINA” MINISTERIALE

L’urgenza dell’intervento si giustifica col fatto che il colpo di spugna sarebbe entrato in vigore il 26 marzo 2021. Sei giorni da oggi. Ora sarebbe bello capire a chi appartenga la manina che al Ministero della Salute ha stilato le norme salva-taroccatori. Il provvedimento varato da Draghi è stato concepito proprio per «evitare che molti illeciti compiuti a danno della salute dei consumatori – sono sempre i tecnici della Cartabia che lo scrivono – rimangano impuniti per effetto dell’abrogazione sancita dal decreto legislativo 27/2021 attuativo del Regolamento Ue 2017/625 che, invece, è stato dettato da tutt’altro intento normativo».

COMMISSIONE D’INCHIESTA

La gravità dei fatti è tale da meritare una commissione d’inchiesta parlamentare. In cima all’elenco delle audizioni dovrebbero esserci il ministro della Salute Roberto Speranza, che firmò il decreto contenente il colpo di spugna, e il suo capo di gabinetto, Goffredo Zaccardi, che ben conosce la burocrazia ministeriale. Mi rifiuto di credere che Zaccardi e tantomeno Speranza abbiano anche soltanto potuto immaginare il colpo di spugna. Ma dovrebbero fare chiarezza su chi abbia compilato materialmente le norme salva-taroccatori. Non succederà, naturalmente. Né verrà istituita una commissione d’indagine. I partiti di governo non hanno alcun interesse a far deflagrare lo scandalo. E temo che l’opposizione rappresentata da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni non abbia la lucidità per incalzare l’esecutivo sui questi temi.

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