Bottiglie e formaggi come banconote: una fascetta della Zecca per il vero Made in Italy

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Giovedì 7 aprile, dopodomani, l’Istituto poligrafico presenta le nuove fascette anticontraffazione per le bottiglie di vino Doc. Mai come quest’anno l’argomento è di attualità. Un po’ perché frodi e falsificazioni alimentari sono in aumento esponenziale, ma soprattutto perché dalla tavola rotonda programmata a Verona nell’ambito del Vinitaly (7 aprile, ore 15, sala Respighi del Palaexpo) uscirà una novità interessante. Il Poligrafico si candida per realizzare un’etichetta d’origine a prova di furbi per tutti i prodotti che abbiano una filiera tracciabile e trasparente. In poche parole per i cibi che dichiarino l’origine in etichetta.
Chissà cosa potrà dire la Federalimentare che già si lamenta per i costi in più, quantificati nel 10-15% di quelli attuali, solo per stampare sulle confezioni il luogo di coltivazione delle materie prime. Non mi meraviglierei se sommato questo rincaro con quello per la fascetta d’origine fornita dalla Zecca dello Stato, ci dicessero che il prezzo finale può crescere anche del 50%. Come deterrente anti-etichetta non sarebbe male. L’importante è non crederci.

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