Coronavirus, cosa succederà in Italia

0
1014
virus in Italia

Massimo Rossi, ingegnere di San Donà di Piave, appassionato di statistica, sta analizzando le tendenze del contagio e ha scoperto che…

In questo momento di difficoltà, è difficile orientarsi tra le tantissime informazioni alle quali siamo sottoposti tutti i giorni. Soprattutto in un ambiente mediatico più affollato che mai, dove parlano tutti. Anche chi farebbe meglio a tacere. È giusto però che chi ha le competenze per parlare lo faccia, a gran voce. Abbiamo intervistato Massimo Rossi, ingegnere industriale di San Donà di Piave, appassionato di statistica.
Massimo sta provando, giorno dopo giorno, ad analizzare i dati sui contagi del Coronavirus. E sta cercando di capire il futuro dell’epidemia in Italia.

Massimo Rossi
Massimo Rossi

Come si costruisce una previsione del genere?

«Si cercano delle funzioni matematiche che rappresentino il più possibile l’andamento dei dati che si hanno a disposizione. La previsione consiste nella prosecuzione di queste funzioni. Per fenomeni come questo, si utilizzano funzioni sigmoidali. Nella pratica abbiamo, partendo da 0, un iniziale aumento esponenziale dei casi, che poi rallenta diventando quasi lineare, per poi arrestarsi nella fase terminale. Le misure prese ci hanno permesso di uscire dalla fase esponenziale iniziale».

Quali variabili possono influenzare e modificare le previsioni?

«Le variabili rappresentano il fulcro della questione. Se si potessero conoscere tutte le variabili che intervengono, si  potrebbe descrivere la curva dell’epidemia in maniera assolutamente precisa. Purtroppo le variabili non sono facilmente riscontrabili e misurabili con efficacia. Soprattutto non sono sempre prevedibili».

Quanto è attendibile secondo lei un paragone del trend dell’Italia con quello cinese?

«Sicuramente è un approccio interessante. Ci sono indubbiamente delle analogie tra le due situazioni, però ogni eventuale paragone va preso con cautela, perché le condizioni sociali ed ambientali non sono le stesse».

Quanto è affidabile la statistica nel descrivere fenomeni come questo?

«Sicuramente molto. L’andamento dell’epidemia seguirà sicuramente la curva descritta. Il problema è l’intensità del fenomeno, che può modificare sensibilmente gli effetti dell’emergenza. Più dati si raccolgono, meglio si può delineare il futuro del virus e dei suoi effetti. È difficile pronosticare con certezza quando è stato il picco. Ci accorgeremo di averlo superato, quando i casi si ridurranno giorno dopo giorno».

Ecco l’ultimo grafico elaborato da Massimo Rossi sulla tendenza dei contagi con la spiegazione, pubblicati lunedì 23 marzo 2020 sul suo profilo Facebook.

«Un dato che va tenuto sotto controllo è il rapporto dei contagiati totali “oggi rispetto a ieri”. I contagiati aumentano, ma in rapporto al giorno prima aumentano di meno. Quanto il rapporto sarà pari a 1 significa che non ci saranno più contagiati e l’epidemia sarà spenta. I dati sono pochi per fare una proiezione significativa, la correlazione è debole, ma giusto per infondere un po’ di ottimismo i pochi che ci sono indicano una tendenza decrescente. Se resta questa tendenza fra 30 giorni ne saremo fuori».
Print Friendly, PDF & Email

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here